La musica è un linguaggio complesso che per poter essere assorbito al meglio ha bisogno di sperimentazione pratica. Esattamente come impariamo a parlare, impariamo a suonare: ascoltiamo-imitiamo-comprendiamo (da cum-prendere/prendere con sé)-comunichiamo.
Tutto quindi parte dall’ascolto; il bambino molto piccolo ascolta non soltanto attraverso le orecchie ed e’ quindi importante stimolarlo a 360 gradi.
Per ottenere ciò, innanzitutto ci proponiamo di lavorare come modello per i bambini, facendo per loro e insieme con loro, sempre attenti alle reazioni, risposte e spunti che i bambini propongono; quindi di usare il divertimento, il gioco, stimolo fondamentale per l’apprendimento, attraverso i seguenti “strumenti” (come descritti da Paola Anselmi – Pongo Musicale – Collana didattica OSI 2010):
- L’utilizzo della voce per stimolare il canale auditivo del bambino.
- L’utilizzo del contatto fisico per stimolare il bambino ad ascoltare con il proprio corpo: passare informazioni musicali attraverso un esperienza corporea significa dare forza alla sintassi del linguaggio espresso.
- L’utilizzo di oggetti (veli colorati, sacchetti di riso, teli di lycra…) per permettere ai bambini, soprattutto i più diffidenti, di avere un elemento di “distanza relazionale” che li aiuti ad entrare in contatto con l’operatore e ricevere messaggi musicali.
- L’utilizzo di movimenti, gesti, azioni, espressioni che possano mostrare al bambino tutte le informazioni musicali che vogliamo proporgli e stimolare così l’ascolto attraverso il canale visivo.
- L’utilizzo della sillaba neutra come veicolo di messaggi musicali ritmici, melodici o anche emozionali.
- L’utilizzo della mimica facciale.
- L’utilizzo della respirazione: respirare e’ un’azione così naturale da dimenticare quante qualità espressive può contenere; avere un buon modello di respirazione aiuterà i bambini anche nell’esprimersi attraverso la voce.
- L’utilizzo del silenzio: lasciando spazi di silenzio si attribuisce senso e importanza al messaggio musicale e oltre a dare la possibilità al bambino di elaborare gli stimoli percepiti gli si permette di avere uno spazio in cui esprimere quello che ha elaborato.
- L’utilizzo di contrasti (lento/veloce, pulsante/fluido, metrico/tonale, forte/piano, regolare/irregolare, maggiore/minore, binario/ternario) per affinare le capacità discriminatorie che permettono ai bambini di imparare dalle differenze.
- L’utilizzo della ripetizione e variazione: per i piccolissimi e’ di estrema importanza l’elemento ripetitivo che induce benessere e rassicurazione, ma fondamentale l’elemento variante che rende l’elemento conosciuto interessante e imprevedibile, mai noioso.
- L’utilizzo di strumenti musicali convenzionali e non.
- L’utilizzo di danze in modo da coordinare i movimenti ad una musica o ad un ritmo e sviluppare il senso della lateralizzazione, dello spazio e dell’interazione con gli altri.
Tenendo conto di tutto questo il laboratorio si svilupperà attraverso un percorso tra storie, filastrocche, canti, ritmi, chants (sequenze ritmiche senza parole), giochi, melodie e danze.
Tutte queste proposte saranno scelte in base alla loro ricchezza e complessità ritmica, melodica e armonica e se da un lato andranno ad arricchire le competenze musicali personali e di gruppo, dall’altro saranno il mezzo attraverso cui stringere relazioni; implicando la sintonizzazione, l’armonizzazione individuale e di gruppo, il superamento delle proprie inibizioni come pure il desiderio della ricerca della propria creatività.